La storia di Palazzo Montecitorio

Tutti gli Italiani hanno ben presente l’aspetto di Palazzo Montecitorio, dal momento che la nostra televisione ci fa vedere le sue immagini quasi ogni giorno.

Molto pochi sono invece quelli che conoscono la storia di questo edificio divenuto il simbolo della nostra Repubblica.

palazzo montecitorio foto

Prima di diventare il luogo in cui ha sede la Camera dei Deputati e in cui si svolge l’aatività legislativa del nostro Paese, il palazzo doveva essere un residenza privata. La sua storia comincia quando all’alba del XVII secolo l’allora Papa Innocenzo X ingaggia il celebre e controverso Gian Lorenzo Bernini per progettare una casa per l’allora emergente famiglia Ludovisi, da poco trasferitasi nella Capitale.

Come luogo di edificazione viene scelta una piccola altura, l’antica area romana del Campo Marzio sul Quirinale. Il palazzo probabilmente trae il nome da Mons citatorius, in quanto si ritiene che i romani in quella stessa zona svolgessero le elezioni.

Bernini decise di dar sfogo alla sua creatività e costruì una facciata lievemente curva, sulla quale si possono individuare foglioline e rametti. A un certo punto, tuttavia, i lavori di realizzazione del palazzo cominciarono a rallentare a causa di un litigio furibondo tra il principe Ludovisi e il Papa.

I due infatti erano imparentati dal momento che Ludovisi aveva sposato la cognata di Innocenzo X.

Quando il rappresentante della famiglia morì, i lavori si interruppero completamente e ripresero solamente vent’anni dopo. Intanto anche Gian Lorenzo Bernini era passato a miglior vita, così come Innocenzo X, e i lavori vennero affidati a Carlo Fontana che era riuscito a convincere il nuovo Papa Innocenzo XII a utilizzare Montecitorio per inserirvi la Curia Pontificia e il dazio.

Il progetto del Bernini venne mantenuto dal suo successore, che apprezzo sicuramente il modo in cui il palazzo si fonde perfettamente con l’ambiente e i monumenti che lo circondano.

Egli quindi conservò la facciata, aggiungendo unicamente due porte laterali, la vela e il campanile. Il palazzo fu inaugurato finalmente nel 1696 e, oltre a ospitare la Curia pontificia e i tribunali ecclesiastici, divenne anche sede del Governatorato di Roma e della polizia.

Cominciò, dunque fin da allora, a svolgere un ruolo fondamentale nell’amministrazione della città. Inoltre originariamente il denaro ricavato dalle attività come il dazio doveva essere per volere del Papa, devoluto all’ospedale degli invalidi.

Per questa ragione sulla facciata è presente ancora un bassorilievo (che originariamente era centrale) che ci ricorda di questa funzione originaria dell’edificio. Montecitorio resta allora per più di un secolo e mezzo appannaggio del Papa.

Quando però nel periodo risorgimentale anche la Chiesa deve cedere all’avanzata del Nuovo Regno d’Italia; quando cioè il Paese viene unificato sotto il vessillo dei Savoia, la sorte, o meglio la funzione, di questo palazzo barocco cambia.

Montecitorio, infatti, viene scelto per diventare la sede della Camera dei Deputati e la sua struttura comincia a essere ampliata e modificata, fino a diventare quale noi oggi la vediamo.

Il primo intervento, a dire il vero, fu a dir poco fallimentare: l’aula era stata costruita nel cortile interno utilizzando una intelaiatura in ferro ricoperta con una struttura in legno. Dopo qualche tempo fu dichiarata pericolante e abbattuta.

Mentre si progettava la nuova aula a Ernesto Basile venne affidato il compito di ampliare la struttura e costruire un nuovo palazzo alle spalle di quello originale. Oltre a questo architetto fautore della prima stagione liberty italiana, vennero ingaggiati molti altri artisti, scultori, orafi famosi allo scopo di decorare e arricchire il palazzo, rendendolo idoneo alla sua alta funzione.

Tra questi ricordiamo Davide Calandra autore del famoso scranno di bronzo posizionato alle spalle del presidente, e Giovanni Beltrami artefice del cosiddetto Velario: uno straordinario lucernario a ventaglio.

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